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SARA’ UN BEL SOUVENIR!

Che l’anno 2019, in ogni caso e comunque, nel bene o nel male, fosse destinato a restare nella storia dell’Unione Sportiva Tolentino lo si sapeva da sempre.

Non tanto e non solo perché quando un sodalizio sportivo vive da un secolo ogni pagina scritta ha un valore fondamentale nella valutazione complessiva del libro, ma soprattutto perché l’Anno Domini duemila diciannove è quello del Primo Centenario dell’U.S.T.

Tutto si può dire tranne che, che dal primo gennaio ad oggi, siano trascorsi giorni banali: tante sono le vicende umane e sportive che si sono intrecciate e tanti sono i vissuti personali che hanno “sconvolto” l’esistenza di ognuno.

Per chi scrive, il 6 gennaio 2019 è una data che mai verrà dimenticata. Dopo una serie di sconcertanti sconfitte (che portarono anche a mettere in discussione la panchina di mister Mosconi, con tanto di insanabili fratture interne) il Tole ospita la capolista Fabriano Cerreto. I cremisi riescono a portare a casa “soltanto” uno 0 a 0, disputando una gara pur non bellissima ma di commovente generosità. Al termine del match scoppia la contestazione dei tifosi. Dentro lo spogliatoio gli occhi lucidi di tutti divennero occhi da tigre. Ci urlammo incoraggiamenti e ci promettemmo propositi di vittoria. Il Tole, partendo proprio da quei novanta minuti – ci giurammo – avrebbe iniziato un nuovo campionato. Così fu. Inanellando una serie impressionante di risultati (ottime anche le prestazioni) i cremisi vinsero per distacco il campionato di Eccellenza ritornando, dopo un decennio, nella quarta serie nazionale. Il precedente “primo posto assoluto” fu conseguito lustri addietro, nella stagione 1994/95, nel pieno della mitica era griffata Ivano Ercoli.

Il tutto, senza tralasciare quanto avvenuto il 23 gennaio 2019 con gli stessi protagonisti del giorno dell’Epifania: il Tole, il Fabriano Cerreto e (grazie ad un capolavoro di politica sportiva) lo stadio “Della Vittoria”. Con le reti di Paoletto Tortelli e dell’enfant du pays Luca Cicconetti, mister Mosconi ed i suoi (e nostri) regalarono alla Tolentino sportiva la Coppa Italia di Eccellenza Marche.

Nel gioco dei ricordi, poi, sovvengono le tante notti insonni passate a pensare al come sistemare le varie esigenze di bilancio (cosa quasi miracolosamente riuscita) ed a domandarsi il perché di qualche attacco personale di non secondaria cattiveria.

Tante le difficoltà da affrontare ed i problemi da risolvere. Oltre a quelli di cui sopra, la necessità di allestire una formazione degna della D e l’organizzazione di manifestazioni per il Centenario che fossero all’altezza della storia cremisi. Non meno impegnativo, il compito di ricostruire la conduzione tecnica del settore giovanile e di adeguarla alle nuove esigenze imposte dalla disputa di un campionato importante come quello della D.

Se in pochi hanno deciso (legittimamente) di andarsene molti sono quelli che sono arrivati per offrire gratuitamente il proprio contributo di passione ed impegno nei vari settori organizzativi (dalla segreteria alla contabilità, dai trasporti alla comunicazione). Da citare, con emozione, la vicinanza dimostrata da mister Fabrizio Castori, generoso dispensatore di consigli tecnici e leonino co-organizzatore delle iniziative per il Centenario. Indispensabile, sul fronte delle celebrazioni è stato il contributo del Comitato per il Centenario guidato con saggezza e cuore dall’eterno cremisi Benedetto Sciapichetti.

Ci permettiamo di definire come, anche alla luce delle limitate risorse economiche disponibili, gli obiettivi prefissati siano stati raggiunti.

Il settore giovanile, su cui occorre continuare a lavorare molto, ha aumentato i propri iscritti ed è divenuto ancor di più punto di riferimento territoriale.

Riteniamo riuscite, ancorché manchino alcuni tasselli di prossima realizzazione, quali l’Almanacco ed il libro del Prof. Calcaterra, le manifestazioni per il Centenario. Indelebile il ricordo che resterà della Fanfara dei Bersaglieri. La prima squadra è stata costruita confermando gran parte di coloro che hanno vinto il campionato selezionando i profili prima dal punto di vista umano e, poi, da quello tecnico. Non è un caso se la forza del Tole stia proprio nel gruppo. Stupendo è vedere in campo, in un torneo difficilissimo, ragazzi cresciuti nel vivaio o, comunque, di proprietà (Cicconetti, Cerolini, Raponi, Giorgi, Bucosse, Marcantoni, Pagliari, Tizi), così come è bello vedere la Juniores Nazionale viaggiare tra le prime del girone utilizzando un gran numero di 2003.

Il 1 settembre 2019 inizia, finalmente, il campionato nazionale di serie D.  2-2 in casa contro la Sangiustese. Il canovaccio delle partite successive sembra scritto dal medesimo autore: il Tole gioca bene ma esce sconfitto o, se va bene, costretto al pari quando la vittoria era cosa quasi fatta.

Dopo la beffa subita contro l’Olympia Agnonese ci si attende un riscatto. Se a Matelica, nonostante si torni a casa a mani vuote, il Tole batte un colpo, contro il fanalino di coda Cattolica San Marino arriva solo un 1 a 1, al termine della peggior prestazione cremisi dell’intero anno solare.

Da lì, la mano di mister Mosconi ed il ricompattamento eroico della truppa (intesa come squadra, tifosi e Società) hanno portato ad una serie di ottime prestazioni che hanno ridato colore ad una classifica da far tremare i polsi.

Siamo giunti quasi a fine anno, ma altre due sono le date che non possono non essere segnalate.

Il giorno 11 dicembre 2019 i cremisi sconfiggono, in riva all’Adriatico, la corrazzata Pineto, schierando ben sette under. La commozione che segue il rigore decisivo di Minnozzi diventa pianto sincero e dirotto quando la mente va al letto di ospedale ove Paoletto Tortelli è costretto al sonno farmacologico da quattro giorni a causa del gravissimo infortunio subito in quel di Montegiorgio.

Il 22 dicembre 2019, Emanuele Strano da Ancona al 93’ ci metta il testone, regalando al Tole una inattesa vittoria che permette ai cremisi di chiudere il girone di andata “potenzialmente” (solo potenzialmente, per ora) salvo. Che emozione seguire la gara, a modo nostro, insieme a Paoletto Tortelli risvegliatosi solo qualche giorno prima.

Che dire, a questo punto? Se dobbiamo tracciare un bilancio, ci pare di poter dire di aver scritto una bella pagina di storia pur nella consapevolezza che molte e difficili sono le sfide (non solo agonistiche) che ci attendono nei prossimi giorni sino alla fine della stagione.

La sensazione è che con l’impegno di tutti potremmo arrivare a scrivere almeno un’altra mezza pagina di storia di non poco conto. Faremo tutti il possibile e l’impossibile per cercare di sconfiggere anche l’imponderabile.

Non è dato di sapere a nessuno se nel futuro gli interpreti saranno i medesimi di quelli che hanno calcato la scena nell’anno che si avvia alla conclusione (il riferimento è alla dirigenza, a partire dal sottoscritto).

Ringrazio coloro che hanno fatto qualcosa per la squadra della città, coloro che ci hanno criticato quando serviva per poi sostenerci quando serviva. Ringrazio tutti i dirigenti, con particolare riferimento a quelli che lavorano nell’ombra, quasi in voluto anonimato. Ringrazio il popolo cremisi: sentiamo forte l’affetto della nostra gente. Ringrazio tutti i tecnici che sono impegnati nel settore giovanile e nella scuola calcio. Ringrazio mister Mosconi ed il suo staff: uomini veri di rara fattura. Ringrazio i nostri calciatori per l’attaccamento dimostrato alla maglia, gente dal cuore straordinario.

Quel che è certo è che il 2019 sarà per tutti noi un bel souvenir “che ci commuoverà sino a farci contenti”.

Sappia però il buon Liga che, a differenza del suo, il nostro souvenir non “sarà di quasi tutti i colori”. Il nostro souvenir sarà di un solo colore, quello che alberga nel cuore di noi tutti: il cremisi.

Auguro di cuore un Sereno 2020 a tutti quelli che sono l’U.S. Tolentino 1919 ed a quelli che vogliono bene all’U.S. Tolentino 1919.

    Marco Romagnoli